La leggenda dell’uomo con i piedi di cavallo della Colmen, ”Om cui pè de caval”, narra la triste storia di un uomo che divenne cattivo e decise di vendicarsi con la gente che lo aveva deriso.
Si narra che molti secoli fa nacque un uomo che al posto dei piedi aveva due zoccoli di cavallo. Il rumore dei suoi passi erano riconoscibili a distanza e quando passava per qualche paese della Costiera dei Cech, veniva sempre preso in giro e deriso dalle persone che incontrava.
Stanco di questa situazione e amareggiato perchè veniva sempre respinto dalle donne si rifugiò nei boschi della Colmen sopra Dazio dove, circondato da animali e natura, ritrovò un po’ di pace. Ma la solitudine portò con se anche la cattiveria nei confronti degli esseri umani e la vita dura che conduceva lo rese sempre più simile ad un animale.
Fu così che ben presto divenne un essere che tutti temevano di incontrare e lui con le sue azioni non fece che peggiorare la situazione.
Cominciò a vagabondare senza meta tra i boschi e le alte valli durante l’estate, prendendo di mira in particolar modo le donne che tanto aveva cercato e desiderato e che tanto lo avevano disprezzato e allontanato. Si nascondeva e quando ne passava una da sola si divertiva a spaventarla con scherzi volgari. In particolare, verso la fine dell’estate, l’uomo con i piedi di cavallo della Colmen si posizionava nella Valle dello Spluga sopra Cevo e aspettava che le donne andassero a riprendere le capre in alpeggio per poi uscire e spaventarle.
Spaventate e preoccupate alcune donne decisero di chiedere consiglio ad un eremita che viveva anch’esso nei boschi della Colmen, ma che al contrario dell’uomo con i piedi di cavallo passava il suo tempo in preghiera e in meditazione.
Le donne gli esposero le loro preoccupazioni e l’eremita gli rispose che “L’uomo con il quale avete a che fare non è un uomo comune, ma si è votato al male e la sua anima è del Maligno. Non potrete liberarvi di lui se non con la forza della fede, e per farlo dovrete recitare un rosario quando passerete nei luoghi dove può sorprendervi. E se lo vedrete, gli mostrerete la corona ed il crocifisso che porterete sempre con voi. In questo modo non potrà farvi alcun male”.
Un giorno ”Om cui pè de caval” sorprese una giovane donna da sola nei boschi sopra Cevo e saltò fuori come da sua abitudine per oltraggiarla e spaventarla, ma la giovane, senza perdersi d’animo, seguì i consigli dell’eremita e in risposta alle volgarità estrasse il proprio crocifisso. L’uomo con i piedi di cavallo fu scosso da un tremito, indietreggiò e poi fuggì bestemmiando nel bosco.
Da allora mai più nessuno lo rivide!
In segno di ringraziamento fu eretta tra il paese di Cevo e il Ponte del Baffo una cappelletta (cincèt), ancora visibile nei pressi di un tornante della strada che porta in Val Masino.
Tanta fu la paura che l’uomo con i piedi di cavallo tornasse, che si narra che fino a non molto tempo fa le donne si recassero a pregare alla cappelletta prima di salire agli alpeggi della Valle dello Spluga e che per sicurezza tenessero a portata di mano il rosario durante la salita.
Sere