Non abbiamo mai avuto gatti o altri animali in casa nostra, o meglio c’era un gatto che ci aveva adottati per un paio di anni e ogni tanto veniva a dormire sul nostro divano, ma era un killer di professione e spesso litigavamo.
Ma cominciamo dall’inizio!
Non abbiamo mai avuto gatti o altri animali in casa nostra perchè gli animali domestici sono poco compatibili con il nostro stile di vita, ma questo non ha mai impedito a gatti, cani, volpi (si volpi, anche se non sono animali domestici!) e altri animali di venire a casa nostra e di concederci la loro compagnia.
Le prime notti passate in questa casa erano contraddistinte dai richiami e dai litigi dei gatti del nostro vicino che erano abituati a frequentare da sempre il terreno dove noi, senza alcun rispetto per la loro territorialità, decidemmo di vivere.
Era estate e loro comparivano solo con il buio. Osservavamo per la prima volta una razza di gatti con il pelo lungo e le sembianze di lince. Anche i colori erano per noi una novità e fin da subito ci accorgemmo che i gatti rossi con il passare del tempo perdevano il colore facilmente.
Ma la nostra presenza a poco a poco infastidì i felini che scomparvero prima dal nostro giardino e poco dopo da Chempo.
A dire la verità uno di loro rimase. Era piccola, con il pelo molto lungo e dal carattere decisamente selvatico. A distanza di poco tempo mise al mondo 3 fratellini: uno rosso, uno nero e uno con il pelo per la maggior parte bianco e con qualche nuvoletta grigia. Subito dopo anche lei scomparve!
Era primavera e in quel periodo un piccolo gruppo di pecore era solito frequentare durante il giorno il prato vicino al nostro giardino. Gli agnelli ogni tanto passavano sotto la rete ed entravano da noi. Dopo alcuni minuti non trovavano più la via d’uscita e chiamavano disperatamente finchè non li prendavamo in braccio e li riportavamo dalla loro mamma. Poco dopo le pecore se ne andarono per sempre e l’unico animale che ci venne a trovare per un paio di mesi fu una faina che di notte andava sul tetto e in giro per il giardino. Povera faina, non sapeva ancora cosa le sarebbe successo di lì a poco a causa di quel morbido gattino bianco con le nuvolette grigie che lentamente e timidamente cominciava a crescere.
Per un paio di settimane alcune volpi si erano date appuntamento tutte le notti a casa nostra. Erano litigiose e irrispettose dell’erba del nostro giardino e un paio di volte durante la notte uscimmo per mandarle via.
Si a mandarle via con la scopa…perchè avevamo degli ospiti nel bed and breakfast!
Poco tempo dopo scoprimmo le loro tane nel bosco. Pensavamo di vendicarci andando tutti i giorni a cantare davanti all’entrata delle loro abitazioni mentre dormivano, ma è finita che ancora oggi andiamo da loro per parlare del più e del meno!
Presto i tre gatti fratellini cominciarono le loro esplorazioni ed elessero il nostro giardino roccioso a scuola di caccia di lucertole. A turno 2 di loro cacciavano, mentre uno faceva il palo e quando ci vedeva dava il segnale per la fuga, ma poi tornavano immediatamente.
A poco a poco si abituarono a vederci e quello che era il più spericolato, anche se poi divenne il più tonto infangando il nome del guerriero che gli avevamo dato, prese i primi contatti con noi. Una sera decise di darci piena fiducia e fece avvicinare anche i fratelli per una sessione di carezze. Sembrarono gradire le nostre attenzioni e rimasero a dormire uno sopra l’altro sul tappeto di casa. La mattina dopo alle 7 erano ancora lì che dormivano. Non vollero carezze e se ne tornarono a casa loro.
Il fratello rosso morì dopo alcuni mesi senza dare il tempo al suo pelo di schiarirsi come da tradizione e quello nero che era destinato a diventare un re o un conquistatore improvvisamente divenne timido e schivo.
Fu un segnale ed una occasione imperdibile per il gatto con le nuvole grigie che decise ed attuò delle nuove regole di convivenza tra lui ed il fratello, tra lui e noi e tra lui ed il resto del mondo animale.
In breve si costruì, a nostra insaputa, una tana sotto le eriche e divenne indimenticabile la faccia assonata con la quale se ne uscì dopo che eravamo rimasti seduti inconsapevolmente vicino al suo nascondiglio con un ospite del B&B per un paio di ore.
Cominciammo a ricevere anche alcuni souvenir di dubbio gusto, tra i quali: teste di topo, ali di uccello, alcune volte l’uccello intero, code di lucertola, lucertole senza coda ed altre parti animali che non siamo mai riusciti a catalogare.
Il gatto nuvoloso mise in opera alcuni grandiosi progetti, che furono però motivo di numerosi litigi tra di noi.
Il primo prevedeva lo sterminio delle lucertole. Il progetto lo impegnava durante il giorno tra un sonno e l’altro.
Il secondo progetto fu la catalogazione dei nostri ospiti in base a feeling e simpatia. Questo progetto è tuttora attivo avendocene spiegato l’algoritmo che lo fa funzionare.
Il terzo fu la costruzione di un cordone di sicurezza attorno a casa nostra. Nessun animale potè mai più oltrepassare questo limite per molto tempo nonostante alcuni tentativi.
Ci provò dapprima un cagnolone giocherellone che si avvicinò per una carezza ma che fu inseguito dal gatto fin dentro il bosco. Poi fu il turno dei 3 cuccioli di volpe che si avvicinarono a noi ma che non videro che il gatto stava dormendo lì accanto. Ci fu un fuggi fuggi generale e uno dei tre quando si vide in trappola scavò una buca in pochi secondi per passare sotto la rete.
Ma la battaglia che si svolse a settembre consegnò al gatto nuvola il titolo di killer. La faina dopo le prima piogge autunnali tornò a farci visita senza essere a conoscenza del nuovo regolamento. Nessuno sa dire come sia andata realmente. Forse fu un agguato o forse il caso volle che si incontrassero proprio sul terrazzo di casa nostra a mezzanotte. La battaglia fu rapida e rumorosa. La faina non si fece più vedere per anni ed i segni della paura che provò furono raccolti la mattina dopo. Il killer se la cavò con una prognosi di una settimana e due buchi alla gola che andarono a sommarsi al dente che si era spezzato una settimana prima mentre mordeva una volpe sulla schiena.
L’apice della violenza del gatto nuvoloso ed il non rispetto di alcuna forma animale, avvenne quando un giorno passò tutto felice con un ramarro verde lungo quanto lui in bocca. Riuscimmo a liberare il rettile che ci ringraziò stringendo con la sua bocca il dito indice di Ale talmente forte da dover ricorrere alla minaccia del cacciavite per fargli allentare la presa. Il killer non ci perdonò mai quella intromissione nei suoi progetti e noi non avemmo mai il tempo di farci perdonare. Lo seppellimmo pochi giorni dopo ai piedi del castagno dove era solito sostare a contemplare i suoi possedimenti.
Passarono altri gatti da queste parti e tutti più o meno velocemente se ne andarono. Se ne andò anche il gatto con il nome da guerriero che non meritava più. Lo vidi che scendeva un sentiero in direzione di un paese qui vicino. Da un po’ di tempo era triste e sempre più schivo.
Una bella gatta rossa comparve un anno fa. Anche lei rimase poco, giusto in tempo per farmi ritrovare il corpo smembrato del ramarro verde che sopravisse al gatto killer. Se ne andò lasciando tre gattini.
La vita a quanto pare è circolare anche se non è tonda!
Compost è l’ultimo arrivato.
E’ un cane da pecore che l’anno scorso si chiamava Biscotto per via della sua golosità. Ultimamente però ha cambiato gusti e quando viene a trovarci passa il suo tempo all’interno della compostiera, da qui il nobile nome. Viene qui poco e non detta regole. Gli basta qualche carezza e poi se ne va o passando sotto la rete o saltando il cancello.
Compost è un cane buono e ogni tanto ci domandiamo cosa sarebbe successo se fosse arrivato qualche anno fa quando il gatto bianco con le nuvole grigie decise di adottarci.
Serena