Il Castello di Domofole, o “Castello della Regina”, si trova in Località Castello nel Comune di Mello, Valtellina.
Mi piace visitare il Castello di Domofole quando il cielo è nuvoloso, quando le nuvole sono basse o quando è in arrivo qualche temporale dal Lago di Como. Trovo che i raggi di sole che filtrano attraverso le nuvole e i tuoni in lontananza creino la giusta atmosfera per apprezzare e scoprire questo luogo ricco di leggende ma anche di storia.
Il Castello di Domofole in breve:
si tratta di un castello alto-medioevale di cui rimane solamente la torre e la piccola chiesa (cappella di Santa Maria Maddalena) che fu però costruita alla fine del secolo XVI.
La storia di questo luogo rimane tuttora incerta e sembra che fosse in realtà una prigione…ma già qui si comincia a parlare di leggende!!!
Accesso:
l’accesso al Castello di Domofole è libero e i sentieri sono in buono stato. Non è presente nessun tipo di segnaletica.
Da Dazio o Civo seguire in direzione di Mello, oltrepassare il paese e continuare a scendere in direzione di Traona fino alla Località Castello. Individuare la piccola stradina (il cartello indicatore è posto nel senso opposto di marcia e non è visibile) che sale sulla destra fino ad un comodo parcheggio con un piccolo parco giochi per bambini. Dal parcheggio si segue la comoda strada in salita che in circa 10 minuti conduce al castello
Da Traona salire in direzione di Mello fino ad incontrare sulla sinistra il cartello che indica il castello.
Leggende (ma non solo):
“Una regina fu imprigionata ingiustamente nel castello per colpe che non aveva commesso.
Si trattava infatti di un complotto.
Passarono molti anni e la regina alla fine morì senza che la verità venisse a galla e lei non riuscì mai a trovare pace per questa ingiustizia.
E così la regina rimase legata, suo malgrado, a questo luogo di dolore e sembra che nelle notti estive torni ad aggirarsi nei sotterranei del castello.
Qualche volta esce all’esterno e appare come una figura vestita di bianco e pallida in viso che in silenzio guarda il cielo e le montagne circostanti.”
Ma chi era questa regina che fu imprigionata nel Castello di Domofole?
Esistono due versioni:
Sembra che si trattasse della Regina Gundeberga moglie del re dei Logobardi Arioaldo che rifiutò di divenire amante di Adalolfo, il quale per vendetta fece circolare delle voci su di un amore segreto tra la regina e il duca di Toscana.
Il re Arioaldo, venuto a conoscenza della storia, nel 634 fece rinchiudere la moglie tra le mura del castello per 3 lunghi anni fino a quando la regina riebbe la libertà.
Ma la libertà non cancellò il dolore e così anche dopo la morte la Regina Gundeberga non trovò pace e continuò a tornare nei luoghi dove fu imprigionata ingiustamente.
Ma forse non è Gundeberga il fantasma che appare nelle notti estive vicino al Castello di Domofole, ma la madre.
Sembra infatti che la Regina Teodolinda decise di abitare di sua volontà tra le mura del castello con l’intento di convertire al cristianesimo tutta la Valtellina.
E ci riuscì, tranne però tra le orgogliose genti che vivevano nelle vicinanze del castello che rimasero “cieche e sorde” alla fede. Per questo la regina attribuì l’appellativo Cech agli abitanti della zona (Costiera dei Cech).
Ma la Regina Teodolinda non visse nel castello solo per questioni di fede!!!
Sembra infatti che le montagne e le valli che stavano proprio di fronte al castello fossero ricche di oro.
Da qui il nome Orobie (oro-bie).
Molte furono le spedizione che la regina organizzò con l’intento di trovare questo prezioso metallo e tutte furono un insuccesso.
Alla fine rinunciò, ma sembra che il non essere riuscita a convertire al cristianesimo le genti del posto e il non essere riuscita a trovare l’oro, fece si che la regina non riusci più a trovare pace neppure dopo la morte. Così nelle notti d’estate la Regina Teodolinda torna a visitare i dintorni del castello e la si può vedere che volge lo sguardo proprio verso quelle montagne che le nascosero il loro segreto.
Storia:
sembra che il Castello di Domofole sia stato fatto realmente costruire nel VI secolo dal re Agilulfo nonchè marito della Regina Teodolinda (quella della leggenda). E sembra anche che la figlia vi fu realmente imprigionata per adulterio.
Ma in verità il primo documento storico che parla del castello risale al 1023.
Nel XI secolo il castello era in mano alla famiglia Vicedomini di Como che dominava tutta la Bassa Valtellina.
Alla fine del XIII secolo le lotte fra guelfi e ghibellini cacciarono temporanemente i Vicedomini dalla Valtellina e il castello fu distrutto per poi essere ricostruito qualche anno dopo.
Nel 1524 la fortificazione venne nuovamente distrutta per ordine delle Tre Leghe Grigie.
In seguito il Castello di Domofole venne progressivamente abbandonato e recuperato solo negli ultimi anni ad opera del Comune di Mello.
Info ed ispirazione da Paesi di Valtellina.
Sere