Case di Sassi – Racconti e memorie della Costiera dei Cech è un libro di Ines Busnarda Luzzi nata e vissuta per vari anni a Naguarido.
Ricordo perfettamente la prima volta che vidi questo libro nel Comune di Civo. Ero lì per chiedere informazioni per il nostro progetto del B&B e durante l’attesa sfogliai alcune pagine. Mi colpì da subito l’amore che l’autrice riusciva a trasmette per i luoghi descritti, luoghi che ho ben presto imparato anch’io ad amare grazie anche a questo libro.
Case di Sassi – Racconti e memorie della Costiera dei Cech, uscì la prima volta nel 1982 per poi venire ristampato e ampliato nel 1994. Nel 2011, trascorsi tre anni dalla morte dell’autrice, il Comune di Civo stampò la terza edizione con l’aggiunta di una presentazione del Sindaco.
Nelle pagine di questo libro rivivono i ricordi dell’infanzia e dell’adolescenza di Ines Busnarda, l’autrice, nata nel 1920 e scomparsa nel 2008 nella piccola frazione di Naguarido dopo aver vissuto per molti anni altrove. Ma l’intento del libro non rimane solo quello della narrazione degli anni della giovinezza della scrittrice, ma è anche una riscoperta di un mondo scomparso che ha lasciato delle tracce indelebili sulla gente della Costiera dei Cech.
Angelina, Eugenia, Zia Giuseppina, i due Serafini, sono solo alcuni dei nomi che si intrecciano a più riprese nei racconti di una bambina che cominciava a percepire la bellezza dei posti in cui viveva. Tuttavia, come in tutti i luoghi di montagna, l’isolamento, la ripidità dei terreni e gli scarsi mezzi costavano a lei, ai suoi compagni di giochi e agli adulti del paese infinite fatiche.
“La sarchiatura di ortaggi e cereali era un lavoro da donna…un lavoro faticoso, che obbligava a tenere la schiena arcuata, sia perchè il sarchiello usato, o zappetta, aveva un manico corto, sia perchè fra le piantine, anche se cresciute spesse, aveva sempre trovato posto e riparo molta erbaccia…”
La scuola e alcune maestre segnarono e diedero nuove speranze allo spirito e al temperamento dell’autrice che riuscì tra mille difficoltà ad essere promossa agli esami di quinta elementare. In seguito Ines Busnarda, oltre che a pubblicare diversi libri, divenne maestra elementare così come aveva sempre sperato fin da piccola.
“La scuola mi poneva fra realtà e sogno: nella realtà del momento stavo bene in quanto mi realizzavo e nello stesso tempo sognavo le strade della cultura.”
Case di Sassi – Racconti e memorie della Costiera dei Cech continua con un susseguirsi di avvenimenti e racconti di antiche tradizioni e ricordi delle transumanze invernali nella tiepida conca di Cerido per “lavorare la vigna”.
Il periodo della Seconda Guerra Mondiale segnò inevitabilmente anche Naguarido e la sua gente. Negli anni che seguirono sempre più abitanti decisero di trasferirsi a Roma o all’estero in cerca di fortuna.
Il progressivo abbandono della montagna e dei lavori ad essa correlati segnarono la fine di un’epoca e di un modo di vivere.
L’autrice stessa verso la fine del libro sottolinea l’irrimediabile perdita di quello che una volta era la loro vita:
“In quel tempo nessuno di noi, giovani ed anziani, avrebbe potuto supporre che si potesse abbandonare quella terra a se stessa.”
E continua:
“Che potesse venire il tempo in cui non si vangasse, non si seminasse, che si potesse far a meno di coltivare e raccogliere i cereali che ci davano pane e polenta…Che venisse un giorno che nessuno si accorgesse che le castagne erano mature e cadevano. Che le foglie, ad ogni autunno, formassero nuovi tappetti su tappetti marci, i quali avrebbero soffocato le erbe selvatiche…Nessuno di noi pensava che si sarebbero ripetute le stagioni, senza che nessun fanciullo al seguito di minuscole greggi, corresse, giocasse, gridasse fra castagno e castagno, fra ruscello e ruscello.”
E conclude prendendo coscienza della verità:
“Nessuno pensava possibile quanto è seguito a quel tempo, eppure ciascuno di noi, bambini e adolescenti aveva un sogno dentro, che il nostro Naguarido non poteva contenere”
Per i pochi che sono giunti alla fine di questo lunghissimo post:
lo consiglio, ovvio! Personalmente grazie a questo libro ho compreso un po’ di più la storia di queste montagne e la gente che vive sulla Costiera dei Cech.
Sere